Archivio per marzo, 2022

Spring training, 11-6 ai Padres e infortuni in serie

Posted in Resoconti on 30 marzo 2022 by Mat

Eccoci ancora qui a parlare di spring training seppur per una partita in cui non era prevista la copertura tv. La MLB ci ha però generosamente fornito ben 4 o 5 video di alcune giocate interessanti, quindi lo prendiamo come un via libera per scrivere quattro parole in libertà.

Degli oltre 500 pezzi scritti sul presente blog, che riguardano lo spring training ce ne sono pochissimi, e che negli ultimi giorni se ne siano scritti già tre con questo è forse il segno di un ritorno del blog agli antichi fasti? Non lo so, navigo a vista. Il blog mi dà la possibilità di scrivere qualcosa in più rispetto a FB e di essere un pelino più confidenziale, perché su FB magari nel post ti ci imbatti, mentre qui dentro ci vieni volontariamente. È un click di più da fare, certo, e questo mi dispiace (ovviamente il mio guadagno economico resta zero, ça va sans dire), ma so di parlare ad un pubblico di fedeli tifosi Giants.

Non prometto certo continuità, garantisco che la pagina FB resterà aggiornata (anche perché non ci scrivo solo io), ma vedo se riesco a convogliare qui gli articoli che scrivo senza pormi il problema di quanto siano lunghi. Invito altresì ad interagire nei commenti anche qui, mentre per ciò che concerne i pezzi sarà più probabile vederli in settimana piuttosto che nei weekend. Fine del lungo preambolo. Questo è sfgiantsitalia, cominciamo (quasi citazione che probabilmente coglieranno in pochi).

Dunque, spring training, partita numero 11 di 17, vittoria con 11 punti contro 6 dei nostri avversari, i San Diego Padres.

Prima di dire quello che si è visto (o meglio, quello che si è letto) di questa partita, va aperto l’ambulatorio infermieristico per raccontare dei degenti del momento. Se alla vigilia dello spring training potevamo vantare solo un uomo (La Stella) in fase di riabilitazione, ora che si è iniziato a giocare la pacchia pare finita, visto che gli infortuni stanno già iniziando a fioccare. Notizia di ieri quello di Longoria, che ha dovuto curarsi chirurgicamente l’indice della mano destra e ne avrà per un po’. Tempo indefinito, qualche settimana. Prima si era parlato anche di Belt, con il solito ginocchio un po’ infiammato. Non ha ancora giocato partite e probabilmente non ne giocherà nessuna in questo spring training.

Poi è toccato a Wade, che ha giocato due giorni fa la partita contro Milwaukee uscendo dopo un inning per un fastidio al ginocchio. “Precauzionalmente”, si è detto. Quando dicono così c’è sempre da tremare, infatti ieri è arrivata la notizia che anche per lui servirà più di qualche giorno, andrà nella 10-day IL e nemmeno lui lo vedremo all’opening day che quest’anno eccezionalmente per noi coincide con l’home opener, quello di venerdì 8 aprile.

Ieri Yaz, anche lui fuori subito per un problema muscolare. “Sembra di poco conto”, “uscita precauzionale”, hanno detto poi. Oggi stiamo a vedere per quanti mesi l’abbiamo perso. Battute a parte, speriamo sia davvero di poco conto.

Orbene, fatti fuori due giocatori (speriamo non 3), ieri abbiamo ritrovato La Stella, seppur solo da DH. Resta però da capire come rimpiazzare almeno inizialmente due di quelli che comunque erano considerati titolari. In terza base c’è una discreta gamma di potenziali sostituti, da Flores a Estrada, da Dubon a Vosler, da Blandino all’ultimo arrivato Luke Williams. L’unico che farei sicuramente giocare tra questi, a prescindere da Longoria, è Estrada, che però è già un potenziale titolare in 2B. In seconda andrebbe dunque Flores, oppure La Stella una volta recuperato pienamente. La mia impressione è che verrà utilizzato sovente anche Blandino, almeno all’inizio (ovvero prima di rendersi conto che batte poco), mentre Williams mi pare una scommessa dalle garanzie tutte da dimostrare. Vosler invece non lo metterei neanche sotto minacce fisiche.

Ipotizzo dunque un lineup da allerta rossa per l’opening day, ovvero con tutti gli infortunati fuori (ovviamente non è l’ordine di battuta corretto): Ruf 1B, Flores 2B (o 3B), Crawford SS, Estrada 3B (o 2B), Williams LF, Duggar CF, Pederson RF, La Stella DH, Bart C, Webb P.

Contiamo però: 1- di non avere altri infortunati nel contempo, 2- di recuperare Yaz, affinché giochi lui al posto di Williams.

Parliamo ora dell’11-6 rifilato ai Padres. Kapler ha come detto fatto giocare La Stella da DH, essendo il buon Tommy non ancora pronto per combinare disastri nell’infield. Per il resto andava in scena una formazione simil-tipo, con l’unico a “stonare” rappresentato da Luis Gonzalez. Il messicano 26enne ha disputato 9 partite negli ultimi 2 anni in MLB, con la maglia dei White Sox; per il resto se l’è cavata non benissimo nelle minors. Per quale ragione potrebbe sperare di essere nel roster iniziale o addirittura nel lineup di partenza? Beh, innanzitutto perché batte. Ieri è andato 3 su 3 con un doppio e due singoli, batting average spring training .417. Poi perché si fa male uno o più di uno in esterno. Mi pare di capire che Kapler stia investendo in lui e quindi quel posto che ho assegnato a Williams qualche riga più su potrebbe essere preso proprio da Gonzalez.

Sul monte ieri è andato Rodon, che ha convinto anche in questa seconda uscita. 4 inning, un solo singolo concesso, zero punti, zero walk, 4K. Poi è toccato a Brebbia, poi ad una serie di rilievi di secondo piano che hanno concesso tutti i punti. Nel finale siamo infatti passati da 11-0 all’11-6 finale.

Che dire dell’attacco? Stavolta bene, non come in altre occasioni dei match precedenti. Si è visto il primo fuoricampo di Pederson, il secondo di un Bart che sta decisamente convincendo, per finire con il primo (e chissà, forse unico) di un certo Michael Gigliotti (che loro pronunciano Ghighliodi), che probabilmente non andrà oltre la minor league per il resto della sua carriera. E vabbè, non tutti arrivano ai vertici.

Da registrare anche altro. La Stella subito ficcante al piatto, un doppio spazzola-basi che ha fatto entrare tre punti. Due doppi di Ruf, un doppio di Dubon, finalmente una valida anche per il prospetto Luis Matos. Ancora a secco Crawford, 0 su 10 in questo spring training, condito da un errore in fielding. Che si tenga pure le hit per quando conterà.

Ultime parole che vanno dedicate ai prospetti. Sta per partire anche la stagione di Minor League (tra una settimana, appena prima della MLB) e sono molti i ragazzi da vedere, proprio perché molto promettenti. A partire da Marco Luciano, da seguire ci sono Luis Matos e Armani Smith. Ma i due quasi pronti sono Heliot Ramos e Sean Hjelle. Se del secondo (è il pitcher alto 2 metri e 11 cm) Kapler ha già detto nei giorni scorsi che quest’anno è possibile che lo vedremo partente durante la stagione in maglia Giants, del primo resta relativamente poco da scoprire. È stata la prima scelta nel lontano 2017, adesso ha ancora 23 anni e sta mantenendo le promesse. È potente, esplosivo e veloce sulle basi. In esterno potrebbe essere anche lui, se si volesse osare un po’, il primo cambio di Yaz qualora fosse indisponibile. Ancora prima di Williams o Gonzalez.

Ad ogni modo, salvo sconquassi in questo 2022 presto o tardi lo vedremo in MLB con la nostra casacca. Non vedo l’ora.

Oggi alle 22.05 sfidiamo i Kansas City Royals; parte DeSclafani per noi. Ancora niente tv e così sarà fino a venerdì compreso.

Angels-Giants 1-6, spring training

Posted in Resoconti on 28 marzo 2022 by Mat

Eccoci ancora in questi lidi per scrivere giusto due righe sul match di spring training di ieri sera, giocato contro gli Angels di quel fenomeno ultra-terreno di Shohei (che però se n’è stato abbastanza buono).

Qui sotto il post che solitamente mettiamo sulla nostra pagina FB:

Giants battono Angels 6-1 nel match numero 9 del nostro spring training; ne restano altri 8 da disputare.

Debutto sul monte per Alex Cobb, neoarrivo che ha firmato un biennale da 20 milioncini durante l’offseason. Convincente la sua prestazione, con 3.1 inning lanciati, un solo singolo concesso, 3 walk e 3 strikeout realizzati. Purtroppo prima dell’inizio ufficiale salirà sul monte solo un’altra volta quindi c’è il rischio che non sarà ancora al top della forma, però si può dire che ad ora tutti i nostri partenti, lui compreso, hanno dimostrato di poterci offrire buone garanzie. Questo è sicuramente confortante.

Uno sguardo agli altri rilievi impiegati: Alvarez, Littell, Doval e Hjelle (oltre al minor leaguer Williams). Si comportano tutti bene; il punto lo concede Hjelle ma anch’egli sembra affidabile e ci sono buone possibilità che quest’anno veda la Major League per la prima volta. Bravo anche Doval; concede un doppio, ma mette 3K in un inning.

Attacco: Kapler propone un lineup ancora non in modalità regular season, visto che piazza Krizan da DH e il minor leaguer Luis Gonzalez in esterno sinistro. Arriva il primo HR di Dubon, che tra l’altro sblocca il risultato. Si comporta bene Yaz che mette un triplo, così come i giovani Ramos e Bailey (un doppio ciascuno). In particolare Heliot Ramos sembra davvero pronto per la MLB; contiamo che questo (magari non da subito) possa essere il suo anno. A referto anche Bart; ancora senza valide invece Crawford. Luciano va 0 su 1 con uno strikeout; va detto che poco prima aveva giocato un match di minor league (AA) e aveva battuto singolo, doppio e DUE fuoricampo. Quest’anno da lui ci si attendono grandissime cose (seppur solo in minor league) mentre saremmo pronti ad abbracciarlo in maglia arancionera probabilmente l’anno prossimo.

Da registrare un nuovo arrivo in una trade con Philadelphia: arriva Luke Williams, esterno 25enne che l’anno scorso ha giocato 58 partite in maglia Phillies e si fece notare per un walk-off home run (tra l’altro unico HR della sua carriera, finora) al suo debutto assoluto. Linea di .245, .315, .316 nel suo 2021. Quindi per nulla potente, ma discretamente disciplinato al piatto (neanche tantissimo, comunque). In cambio abbiamo dato a Phila tale Will Toffey, un terza base che l’anno scorso ha avuto discreti numeri a Sacramento, ma che ha “già” 27 anni. Quindi non un prospetto.

Per fare spazio a Williams nel roster (vediamo quanto utile ci sarà) è stato messo nella 60-day injured list Matthew Boyd, lo starting pitcher ex-Tigers che abbiamo preso da poco e che dovrà star fermo almeno altri 2-3 mesi.

Oggi il match ci vedrà contro i Milwaukee Brewers. Terza partenza primaverile per Logan Webb, con partita che avrà copertura televisiva, dalle 22.10. In questa nostra settimana giocheremo tutti i giorni (eccetto domenica) e solo le partite di oggi e quella di sabato avranno copertura video. Ad ogni modo, tra 11 giorni inizieranno le partite che contano veramente.

Spring training: qualche parola sul match della notte, Giants vs. Brewers

Posted in Resoconti on 22 marzo 2022 by Mat

Eccoci nuovamente su queste pagine a scrivere un po’ dei nostri Giants. Non che ci sia qualcosa di particolare da dirvi, semplicemente c’è da commentare piuttosto brevemente una partita di spring training. Ma dato che il qui presente blog vuole dimostrarsi ancora vivo a quasi 12 anni dal suo sbarco nel web, andiamo a regalare qualche click in modo tale che quelli che ancora oggi lo visitano (e tutto sommato non sono pochi se teniamo conto che è ben poco aggiornato) ogni tanto vedono qualcosa di nuovo. Quindi il post di oggi che normalmente si trova su FB viene convogliato qui, magari allungando un po’ la minestra, per scrivere qualcosina in più e raggiungere i tifosi più fedeli.

Parliamo dunque del match di ieri notte contro i Brewers, che è terminato 13-6 per i nostri avversari. Poco male, sia per la sconfitta in sé che per il punteggio, che peraltro è maturato negli ultimi due inning quando i birrai ci hanno segnato 10 punti mentre entrambe le squadre avevano in campo le riserve delle riserve. Ma d’altronde è spring training, ieri un match di questi è finito 25-12. Allegria.

Ha esordito Alex Wood, alla sua seconda stagione in arancionero. Due inning perfetti, con 3K, due groundout e un lineout. Inizio migliore per entrare in forma non potevamo chiedere. Com’è capitato fin qui, dopo la breve partenza sono entrati i vari rilievi e, dei 7 utilizzati, solo Kervin Castro può dire di avere chances (per non dire la sicurezza) di far parte del nostro opening day del prossimo 8 aprile. Gli altri, seppur qualcuno abbia all’attivo delle presenze MLB, non hanno molte possibilità, specie tale Carisiti, tale Fenter, tale Ortiz, che assieme hanno concesso 11 dei 13 punti subiti. Castro invece ha concesso due singoli, ma senza punti, nell’unico inning lanciato, il 3°.

Archiviato il discorso lanciatori, veniamo all’attacco. Siamo ancora volutamente rimaneggiati, visto che alcuni dei nostri ancora non hanno visto il campo, almeno in una partita di spring training. Parliamo di Belt, Crawford e Longoria, il cui esordio avverrà nei prossimi giorni. Ho tralasciato La Stella, che è ancora ai box a recuperare da un infortunio. Si pensa possa recuperare giusto per l’opening day o poco oltre. Probabilmente prima gli servirà un po’ di pratica. Speriamo di averlo sano per un po’, dato che l’anno scorso era spesso rotto.

Il lineup di partenza vedeva quindi Wade, Slater, Duggar, Ruf (DH), Casali, Blandino, Mathisen, Gamboa e Fitzgerald. Se i primi 5 li conosciamo, forse è il caso di indugiare un po’ sugli ultimi 4 messi in campo dal manager Kapler (che chiamo più calcisticamente mister). Alex Blandino è un 29enne infielder, che nelle passate tre stagioni ha giocato nei Reds con ben 135 presenze e una media non proprio esaltante di .226. È il classico giocatore che verrà riesumato nel caso di una moria – dio non voglia – dei nostri interni. Utile a far numero, a dare presenza, a presentare un giocatore di baseball e non un qualunque onesto cittadino. Ha iniziato bene il suo ST, quello di ieri notte era il suo secondo impiego e ha registrato un doppio su due turni di battuta. C’è sempre un momento “hot” per tutti, probabilmente per Blandino il mese di marzo 2022 lo è.

Wyatt Mathisen è un 28enne prima base che aveva fatto molto bene nel primo match in cui era stato impiegato. Anche per lui però vale il cinico discorso fatto per Blandino. Ha 32 presenze in MLB fatte con la maglia di Arizona, e media battuta ben sotto la Mendoza-line, seppur il campione rappresentativo di partite sia basso e dunque non molto affidabile. Nel match di ieri notte una volta è andato K, la volta successiva ha registrato un RBI con una volata di sacrificio.

Arquimedes Gamboa è un 24enne venezuelano che prima di essere da noi era nell’organizzazione dei Phillies. Profilo poco interessante a giudicare dai numeri accumulati nelle minors finora. Probabilmente è un buon difensore (ma vado a intuito) visto che le stats in attacco per lui sono ben poco esaltanti. È stato messo da interbase e ben difficilmente lo vedremo oltre questo mese. Anche ieri 2K su 2 at-bat.

Infine Tyler Fitzgerald, 24enne infielder che l’anno scorso a giocato a Eugene nel livello più basso delle affiliate Giants. Zero su 4 nel match, l’unico ad aver disputato tutta la partita.

Vediamo cos’hanno combinato gli altri. Per i primi inning non abbiamo letteralmente visto palla. Houser ha lanciato 3 inning non mettendo nessuno in base e collezionando 5K. Fuori lui è entrato quel mostro di Hader, che ha sbriciolato Wade, Slater e Duggar. Tre battitori, tre strikeout, un po’ umiliati i nostri. È dovuto salire sul monte il nostro ex Trevor Gott perché potessimo combinare qualcosa di buono anche noi. Il singolo di Ruf ha aperto la strada, poi ha iniziato ad arrivare qualche punto e ora diamo qualche altro nome per capire come stanno le cose tra chi combatte per un posto al sole.

Cominciamo da Brett Auerbach, il catcher 23enne per cui mister Kapler ha speso parole importanti nei giorni scorsi. È sì un catcher, ne abbiamo tanti di giovani in prospettiva in quel ruolo, ma può giocare anche da interno. Pare che verrà tenuto in grande considerazione. Non però se fa come ieri notte, 3 turni di battuta e tre strikeout subiti. Anche una catcher interference. Quello che è certo è che avrà altre occasioni per mettersi in mostra e fare meglio di quest’ultima uscita.

Per chi ci esaltiamo questa volta? Per Grant McCray, 21enne esterno che ha giocato nell’affiliata di San Jose l’anno scorso. Qui si presenta con 2 su 2 tra cui un fuoricampo. Rivedrà il campo, per capire se è stato un fuoco di paglia oppure no.

Ci esaltiamo per Armani Smith, l’uomo più elegante che abbiamo. Ha 23 anni, è un esterno e soprattutto un prospetto vero, con numeri importanti nelle minors e ottime chances di raggiungere la MLB un giorno non lontano, possibilmente con la nostra casacca. Molto potente anzichenò, ieri ha battuto un bel fuoricampo. Seguiamo Armani perché lo rivedremo.

Ieri a referto sono andati anche Toffey (che però ha 27 anni e non è un prospetto) e Will Wilson, interno 23enne e in teoria tra i top prospect, se non fosse che l’anno scorso nelle minors è andato proprio male. Ieri notte due singoli su altrettanti at-bat; avrà altre occasioni per confermare di essersi rimesso in pista.

Ultimo nome che facciamo è quello di Luis Matos, venezuelano 20enne altro mega-prospetto. Tra i più attesi in assoluto, ieri ha collezionato una BB e si è distinto per un bellissimo tuffo in esterno. Molta attenzione anche per lui, perché i Giants del futuro passeranno da questo baldo giovanotto.

Insomma alla fine si è rivelato più un post sulle minors che altro, ma d’altronde è quello che abbiamo visto in campo ieri notte. Lo spring training è anche questo, si lavora per rodare i giocatori e nel frattempo si fa assaggiare il campo a chi vedrà la MLB un domani (e anche a chi purtroppo per lui non la vedrà mai).

Oggi riposiamo, domani alle 21 giochiamo contro i D’backs con la seconda partenza per Logan Webb. Il giorno successivo esordirà Carlos Rodon. Ci rileggiamo su queste pagine e soprattutto su Facebook, forza noi!