Archivio per ottobre, 2011

Il pagellone stagionale: outfielders

Posted in Analisi on 26 ottobre 2011 by Mat

Eccoci arrivati all’ultimo capitolo di quello che è il pagellone dei nostri ragazzi per questa stagione 2011 conclusasi per noi amaramente come sappiamo. E’ il turno degli outfielders, ultima categoria che passiamo ad analizzare; sono 8 i nomi rimanenti. Eccoli, ognuno con le rispettive cifre e il nostro (sindacabile) voto e giudizio.

Carlos Beltran. Voto:6,5. Cifre: 44 G, 179 PA, 54 H, 9 2B, 4 3B, 7 HR, 18 RBI, .323/ .369/ .551. Ecco qui l’uomo che abbiamo acquisito in extremis prima che finisse il mercato, convinti che fosse l’arma giusta per portarci a quella postseason che al momento del suo arrivo era in saccoccia. Eppure, per un intreccio di circostanze, l’upgrade Beltran si è rivelato un inaspettato boomerang,visto che la squadra ha iniziato a non vincere più ed a farsi inesorabilmente rimontare da Arizona. C’è però da aggiungere che lui non può essere etichettato come causa del tracollo, visto che bene o male ha messo in piedi buone cifre; sta di fatto che nè lui nè un sempre in forma Sandoval hanno potuto reggere da soli un attacco altrimenti troppo debole per competere per i playoff. Inoltre lui è stato vittima di un infortunio che ne ha limitato il potenziale (e il numero di partite nelle quali era disponibile). Pertanto si prende comunque una piena sufficienza, con la speranza (o forse addirittura l’esigenza) di rifirmarlo nel prossimo anno con la speranza che possa darci il 100% del proprio valore. Di potenza come la sua ne abbiamo bisogno sul serio.

Pat Burrell. Voto:5. Cifre: 92 G, 219 PA, 42 H, 9 2B, 1 3B, 7 HR, 21 RBI, .230/ .352 /.404. Diciamo che il buon Pat si merita almeno un 7 alla carriera (che al 99% ha chiuso in questa stagione), però se andiamo a verificare il suo contributo in questa stagione, obiettivamente non posso esimermi dal dargli lo stesso voto del numero di maglia che ha indossato. Poca, pochissima produzione offensiva, solita valanga di strikeout incassati e anche un lungo infortunio che lo ha tenuto fuori per parecchio tempo. Le sue ultime apparizioni sono state relegate ad un ruolo anonimo di pinch-hitter, ma d’altronde aveva ormai poco da dare. Grande onore però a lui, già vincitore e protagonista di un anello con i Phillies, ha saputo dare tantissimo anche nel magnifico nostro 2010. Quest’anno è andata così, pazienza.

Justin Christian. Voto: ng. Cifre: 18 G, 47 AB, 12 H, 5 2B, 0 3B, 0 HR, 4 RBI, .255/ .286/ .362. Ingiudicabile Christian, uomo recuperato raschiando il fondo del barile da Bochy tra infortuni e disperazione per una squadra che non batteva più nemmeno un pallone da spiaggia. Un onesto lavoro di manovalanza il suo, ma troppe poche apparizioni al piatto per giustificare un voto o anche un giudizio molto elaborato; di certo i suoi 31 anni già superati parlano per lui, non ci saranno prospettive di chissà quale livello in futuro ovunque egli sia. Ha provato a dare il suo contributo alla causa, tutto sommato non sfigurando accanto a compagni con un curriculum decisamente migliore del suo.

Darren Ford. Voto: ng. Cifre: 26 G, 16 PA, 4 H, 0 2B, 0 3B, 0 HR, 0 RBI, .286/ .375/ .286. Altro voto impossibile da dare è quello di Ford, impiegato prevalentemente ad inizio stagione da pinch-runner e poco utilizzato al piatto data la sua scarsa attitudine a far male con la mazza. Grande atleta e corridore, sa distinguersi per le sue buone capacità difensive e l’ottimo baserunning (non dimentichiamo quel punto rubando casa base che ci fece vincere un match); però al piatto è poca roba, non si può davvero aggiungere altro.

Cody Ross. Voto:4,5. Cifre: 121 G, 405 AB, 97 H, 25 2B, 0 3B, 14 HR, 52 RBI, .240/ .325/ .405. Sono impietoso verso Cody, giocatore che ci ha fatto gridare di felicità nelle notti magiche della postseason 2010. Direi che ha fatto di tutto per farci dimenticare il debito di riconoscenza che ogni tifoso Giants dovrebbe avere nei suoi confronti, mettendo assieme una stagione orrenda nella quale ci ha fatto arrabbiare non poco. E’ vero che chi segue in larga parte le partite dei nostri e un po’ meno quelle del resto della MLB si aspettava un Ross decisamente migliore, visto che dall’arrivo tramite waivers sul finire della stagione scorsa per arrivare ai famosi playoff, aveva messo in piedi delle cifre da urlo. Ma era ovviamente small sample size; il “vero” Cody si è visto durante quest’annata, nella quale ha battuto poco e ci ha dato soddisfazioni con il contagocce. Peccato perchè ci eravamo divertiti molto di più l’anno scorso con lui; una sua dipartita (è free agent) sarebbe piuttosto indolore.

Aaron Rowand. Voto:4. Cifre: 108 G, 351 PA, 77 H, 22 2B, 2 3B, 4 HR, 21 RBI, .233/ .274/ .347. Come passare dalle stelle alle stalle in breve tempo, questa la storia del 2011 di Aaron Rowand, apertasi con la giocata decisiva nell’opening day casalingo contro i Cardinals, esattamente come accaduto l’anno precedente (allora contro i Braves). Tempo pochi mesi, ed ecco un giorno di fine estate il taglio, assieme al compagno di (dis)avventure Miguel Tejada. DFA anche per lui, di fatto motivato solamente dalle prestazioni imbarazzanti, dato che si stava per espandere il roster per cui di posto per lui ce ne sarebbe anche stato senza difficoltà. Ma la frustrazione di Bochy e degli alti vertici era tale che si è optato per ripulire un po’ il roster dalle mele marce. Non che abbia fatto molto peggio di tanti altri, ma questa è stata la decisione. Il grosso guaio per noi è che resta un macigno nel payroll, dato che per il 2012 gli verranno retribuiti 12 milioni di dollari. Aaron, se te ne avanzano un po’ non è che passeresti di qui? sono disposto anche ad alzargli il voto di un paio di cifre.

Nate Schierholtz. Voto:7. Cifre: 115 G, 362 PA, 93 H, 22 2B, 1 3B, 9 HR, 41 RBI, .278/ .326/ .430. Nate the great è risultato complessivamente tra i position players migliori, forse alle spalle del solo Panda. Stagione della consacrazione la sua, molto più in linea con il buon 2009 rispetto ad un deludente 2010; per la prima parte di stagione è stata l’arma in più, probabilmente l’MVP in assoluto (ricordate che avevamo fatto questo “giochetto” sul blog), nella seconda parte ha un po’ rallentato il suo ritmo pur rimanendo su livelli molto buoni. Solo una frattura del piede ha frenato il suo contributo, che forse avrebbe anche potuto significare postseason; non lo sapremo mai. C’è bisogno di lui e contiamo decisamente di averlo anche l’anno venturo. Anche spesso titolare.

Andres Torres. Voto:4. Cifre: 112 G, 398 PA, 77 H, 24 2B, 1 3B, 4 HR, 19 RBI, .221/ .312/ .330. Si diceva che per lui il 2010 fosse stato il carreer year, ovvero l’anno “perfetto”, nel quale va tutto bene, si batte con costanza e tutto finisce lì, ovvero che dall’anno successivo si torna nella “mediocrità” (tra virgolette visto che parliamo di MLB, ovvero alieni al confronto di noi comuni mortali). Qualcuno diceva invece che si sarebbe potuto ripetere (ehm… forse io, mi avvalgo della facoltà di non ricordarmi). Beh, non certo volontariamente ha dato ragione ai sostenitori della prima tesi; annus horribilis il suo, se guardiamo le cifre anche peggiore del tagliato Rowand. Per cui il voto non gli si può essere superiore, giocoforza. Un peso per la squadra, non l’unico intendiamoci, i vari Huff, Ross, Cabrera, Tejada, per dirne quattro, hanno dimostrato la stessa apatia offensiva. Questo spiega parzialmente il perchè, nonostante dei super starters, degli ottimi rilievi, un paio di buone mazze in attacco, una più che buona, ci siamo ritrovati spettatori dei playoff. Tutto (o quasi) ha una spiegazione logica.

E con questo termina il pagellone 2011, siamo stati poco teneri (non in tutti i casi) ma d’altronde non si poteva pretendere molto di più visto l’esito della nostra annata. Ovviamente non ci fermeremo qui, seppur com’è logico, la frequenza dei post in offseason non è quotidiana. Abbiamo sempre l’occhio vigile sul mercato che tra poco partirà sul serio, speriamo con qualche buona news per noi. Noi come al solito aggiorneremo in tempo quasi reale sulla pagina facebook (quella sì che è aggiornata quotidianamente anche grazie ai “collaboratori” di chi vi scrive), mentre ci ritroveremo qui sul blog per gli approfondimenti. Ovviamente chi non l’ha fatto può dire la sua su questo pagellone, sia per gli outfielders che per gli altri ruoli, già trattati nei post precedenti. A presto!

Il pagellone stagionale: relief pitchers (seconda parte)

Posted in Analisi on 22 ottobre 2011 by Mat

Secondo e ultimo capitolo per il giudizio stagionale sui nostri rilievi, ecco uno dopo l’altro i 5 nomi restanti:

Guillermo Mota. Voto: 6. Cifre: 52 G, 80.1 IP, 71 H, 10 HR, 30 BB, 77 K, 1 SV, ERA 3.81. Una sufficienza mi sento di darla per il nostro nonnetto 38enne mangia-inning, spremuto da Bochy come non mai (stagione con più inning per lui dal 2004). Affidabilità pressochè nulla, nel senso che è stato capace di straordinarie prestazioni e di uscite molto infelici, ma tutto sommato non ci si può eccessivamente lamentare di lui. Nell’ottica di un ringiovanimento globale però, è bene che anche per lui sia giunta la parola fine; anche perchè ora diventa free agent, per cui sarà difficile pensare ad un rinnovo.

Ramon Ramirez. Voto 6,5. Cifre: 66 G, 68.2 IP, 54 H, 3 HR, 26 BB, 66 K, 4 SV, ERA 2.62. Uno dei pitcher che gradisco di meno in assoluto ha in realtà fatto meglio di ciò che pensavo. Stagione tutto sommato soddisfacente anche la sua, sebbene ogni qualvolta salga sul monte ci faccia venire il batticuore anche se abbiamo dieci punti di vantaggio. Non uno su cui contare ciecamente, ma una discreta risorsa. Ci rinuncerei volentieri, a patto di avere qualche alternativa (per intenderci, preferisco nettamente lui a Edlefsen).

Sergio Romo. Voto: 9. Cifre: 65 G, 48 IP, 29 H, 2 HR, 5 BB, 70 K, 1 SV, ERA 1.50. Cifre mostruose le sue, per quanto quelle di un rilievo tendano ad essere leggermente migliori rispetto a quelle di un partente. Ma lui ha convinto dall’inizio alla fine disputando una stagione strepitosa; pochissime valide concesse agli avversari (eliminati anche più di 27 battitori di fila, una sorta di perfect game), solo 2 home run lasciati ai battitori avversari, appena 5 walks in 48 inning (dato irreale) e una valanga di strikeouts ottenuti con una slider che manda in tilt completo gli avversari. Per me è assolutamente l’MVP della nostra stagione (anche davanti al Panda) in attesa che diventi il closer ufficiale (speriamo presto). Incredibile ancora una volta pensare che con degli ottimi starters, un fantastico rilievo e un ottimo hitter quale Sandoval, si sia rimasti davanti alla tv per vedere la postseason. Eppure così è stato.

Dan Runzler. Voto:5. Cifre: 31 G, 27.1 IP, 29 H, 0 HR, 16 BB, 25 K, ERA 6.26. Se rifletto sul fatto che preferisco vedere Dan sul monte rispetto ad un Casilla o ad un Ramirez, forse capisco che vado troppo sulla simpatia personale, visto che le statistiche al riguardo spiegano che al momento il mancino nativo di Santa  Monica ha ancora un notevole gap da colmare per rendere come gli altri due. Eppure il talento è cristallino e in certe occasioni ha potuto mettere in mostra il suo potenziale, certamente superiore a quelle che sono le sue cifre ufficiali. Ma nel baseball conta poco il potenziale, contano i numeri che realmente si maturano, per cui la situazione per il buon Dan è ancora piuttosto grigia, e giustamente lo stesso Bochy ha preferito puntare altrove. Data l’età (26 primavere per lui) non resta moltissimo a Runzler per dimostrare ciò che può valere, prima di essere scaricato; credo però che valga la pena fare ancora uno sforzo per verificare quello che ha ancora da dare.

Brian Wilson. Voto:5,5. Cifre: 57 G, 55 IP, 50 H, 2 HR, 31 BB, 54 K, 36 SV, ERA 3.11. Stagione turbolenta per il barbuto, che si è reso più celebre per quanto combinato fuori dal campo rispetto alle prestazioni sfoderate sul monte di lancio (molte apparizioni televisivo-pubblicitarie, da showman, nulla di grave, s’intende). Gli infortuni hanno limitato la sua stagione sia all’inizio che nel finale, ma nelle quasi 60 apparizioni c’è da dire che poche volte ha convinto in maniera netta come nello stupendo 2010. Che questo sia dovuto agli infortuni o ad un calo fisiologico delle sue prestazioni, al momento non è dato sapere, ma certamente ci si aspettava qualcosa di meglio da the beard. Se devo dirla tutta, visto e considerato chi possiamo utilizzare come closer al suo posto (ovviamente parlo di Romo), non sarei così mal disposto ad accettare una sua cessione come pedina di scambio per una trade che ci portasse un grande nome come battitore. Certo, il nome dev’essere importante (butto lì un Pujols, Fielder, Ellsbury, per dirne 3); ma non pare un’idea così peregrina. Staremo a vedere.

Resta un capitolo per chiudere il nostro pagellone 2011, quello degli outfielders. Sarà l’argomento del nostro prossimo post!

Il pagellone stagionale: relief pitchers (prima parte)

Posted in Analisi on 20 ottobre 2011 by Mat

Mentre l’universo MLB è totalmente concentrato sulle World Series, noi andiamo avanti con il nostro pagellone, inflessibili come sempre. E’ il turno dei rilievi, ovvero i pitchers che non iniziano i match ma giungono di supporto (o in alcuni casi, per complicare le cose) alla squadra negli inning finali. Comunque, come con i partenti, non ci possiamo lamentare molto nemmeno di loro. Hanno fatto complessivamente bene.

Dieci nomi in totale, ecco i primi 5 di questo post.

Jeremy Affeldt. Voto: 7. Cifre: 67 G, 61.2 IP, 47 H, 5 HR, 24 BB, 54 K, ERA 2.63. Un’ottima stagione la sua, che doveva far dimenticare il pessimo 2010 seguito all’eccellente 2009. In questa stagione è riuscito ad avvicinarsi molto a due stagoni orsono, ricalcando quindi quell’ottima annata, salvo poi sparire nel finale per infortunio. Ammetto di essermi sbagliato su di lui, dato che lo giudicavo ormai inaffidabile per questa squadra visto quello che combinava; invece ha convinto e speriamo possa restare ancora per continuare a far bene.

Santiago Casilla. Voto:7. Cifre: 49 G, 51.2 IP, 33 H, 1 HR, 25 BB, 45 K, 3 SV, ERA 1.74. Altro bel voto per un pitcher che seppur non mi sia mai piaciuto, ha messo in piedi un’altra stagione molto dignitosa nonostante il viziaccio di concedere troppi walks ai battitori avversari. Nonostante questo però concede pochissimo in termini di valide, per cui il suo operato può ritenersi molto soddisfacente. Insomma non mi convincerà mai a pieno, ma bisogna dargli atto di essere discretamente efficace.

Steve Edlefsen. Voto:4. Cifre: 13 G, 11.1 IP, 17 H, 2 HR, 10 BB, 6 K, 6 SV, ERA 9.53. Seppur si sia visto probabilmente troppo poco per meritarsi un voto, ho deciso comunque di affibbiargli un bel 4, tanto per spiegare ai lettori cosa penso di lui. Credo sia inadatto per l’MLB, seppur nelle minors aveva messo complessivamente delle cifre dignitose. Ma è parso scendere di rendimento negli anni e, nonostante abbia ancora solamente 26 primavere, pare passato il treno per poter diventare un giocatore fisso da major league. Gli 11 inning giocati non sono certo valutabili, anche se una piccola linea di tendenza la possono dare, ovvero quella di non contare troppo su di lui in futuro.

Waldis Joaquin. Voto: ng. Cifre: 5 G, 6.1 IP, 6 H, 0 HR, 3 BB, 3 K, ERA 4.26. Ovviamente non giudicabile il dominicano nato il giorno di Natale di 25 anni fa; la sua è stata una presenza asettica e in situazioni di punteggio in ghiaccio, o dalla nostra parte o da quella degli avversari, per cui, sommata al fatto che ha lanciato solo 6 inning, certo non si può dire nulla. L’impressione però è stata quella di un livello leggermente superiore a quello di Edlefsen; ha una fastball insidiosa ma poca varietà di lanci, cosa che a lungo termine viene pagata a caro prezzo in MLB. Personalmente vedo difficile un suo impiego in pianta stabile in futuro; ma chissà.

Javier Lopez. Voto:6,5. Cifre: 70 G, 53 IP, 42 H, 0 HR, 26 BB, 40 K, 1 SV, ERA 2.72. Il nostro LOOGY, specializzato in eliminazioni di mancini, ha disputato un’altra buona stagione, certo non paragonabile a quello stupendo scorcio di 2010, ma comunque apprezzabile, essendo d’altra parte chiamato in causa in situazioni specifiche. Bochy è chiaramente affezionato a lui, visto che a volte ne abusa l’utilizzo, però va detto che il buon Javi sa farsi voler bene, dato che con lui sul monte ci sono discrete garanzie di uscire dall’inning senza aver subito valanghe di punti. Sarà free agent, ma credo che si possa provare a fare uno sforzo per trattenerlo e fare un’altra stagione con lui; anche perchè se abbiamo un buon LOOGY in casa, non c’è motivo di andarlo a cercare da altre parti.

Gli ultimi 5 saranno Mota, Ramirez, Romo, Runzler e Wilson, per chiudere il cerchio. Alla prossima!

Il pagellone stagionale: infielders (seconda parte)

Posted in Analisi on 17 ottobre 2011 by Mat

Eccoci per la seconda parte del capitolo dedicato agli infielders, è il turno degli ultimi 7 nomi.

Bill Hall. Voto: ng. Cifre: 16 G, 41 PA, 6 H, 2 2B, 0 3B, 0 HR, 1 RBI, .158/ .220/ .211. Qualcuno si era dimenticato di lui, vero? eppure anch’egli ha fatto parte del roster, seppur per un breve periodo. Francamente non mi sento di dargli un voto perchè, pur avendo deluso in maniera clamorosa nei match giocati, ha davvero disputato un numero di incontri troppo basso per essere impietosi nel voto; in fondo 40 at-bat sono davvero pochi e rappresentano anche un periodo di slump nel quale era pienamente dentro. Insomma, ha fatto pena ed è stato mandato via, ma c’è qualcuno a cui sono state date molte più possibilità per molto più a lungo.

Aubrey Huff. Voto: 5. Cifre: 150 G, 579 PA, 128 H, 27 2B, 1 3B, 12 HR, 59 RBI, .246/ .306/ .370. Voto basso per uno dei pochissimi giocatori che non sono finiti nella lista degli infortunati in questa disastrata stagione. Voto basso ma forse addirittura più generoso di quanto effettivamente meritato, dato che rispetto allo strepitoso 2010 ha fatto davvero un capitombolo enorme verso il basso. Forse è stato però proprio l’anno scorso ad essere talmente produttivo da svalutare questo, nel quale va detto che ci ha fatto davvero perdere le staffe in numerose occasioni. Dato che la prima base ha un futuro che risponde al nome di Brandon Belt, direi che la presenza di Huff per il 2012 può essere limitata ad un ruolo di rincalzo. Il guaio è che c’è chi pensa che potrà ancora conservare il posto da titolare fisso.

Jeff Keppinger. Voto: 5,5. Cifre: 56 G, 230 PA, 55 H, 11 2B, 0 3B, 2 HR, 15 RBI, .255/.285/ .333. Una sufficienza non raggiunta per un giocatore arrivato prima della fine del mercato per supplire alla mancanza di Freddy Sanchez. L’impatto è stato positivo; Jeff infatti ci ha garantito buona continuità e una serie importante di valide, restando a lungo sopra quota .300 di media (già da Houston era arrivato con un buon .307). Diverso però il discorso per la sua seconda parte in maglia Giants: le sue prestazioni sono crollate fino ad adeguarsi alla pochezza del resto dell’attacco, quasi contagiato come in un virus. Pertanto, se inizialmente il voto sarebbe stato sicuramente sufficiente (e di molto), cosa diversa bisogna dire per il giudizio finale. Ha fatto quasi di tutto per non venire confermato nel 2012 e c’è il rischio che ci sia riuscito. Ad ogni modo non mi priverei di lui senza prima averne ceduti altri 6 o 7 di peggiori.

Brett Pill. Voto: ng. Cifre: 15 G, 53 PA, 15 H, 3 2B, 2 3B, 2 HR, 9 RBI, .300/ .321/ .560. Non giudicabile Brett data la mancanza di un numero adeguato di apparizioni al piatto, ad ogni buon conto il prima base proveniente da Fresno ha saputo fornire un contributo accettabile, dimostrando potenza (come dimenticare l’home run come prima valida in carriera) e tutto sommato discreta affidabilità, anche superiore al fantasma di Huff. L’età (27) non lo rende certo un prospetto, ma può diventare utile in futuro, almeno come pinch-hitter. Le sue medie ottenute per le 15 partite giocate ritengo però siano un po’ da correggere verso il basso, per avere una visione più sincera del suo valore.

Freddy Sanchez. Voto: 7. Cifre: 60 G, 261 PA, 69 H, 15 2B, 1 3B, 3 HR, 24 RBI, .289/ .332/ .397. Avrei voluto dare a Freddy un “non giudicabile” ma sarebbe stato davvero crudele nei confronti di un giocatore che abbiam perso dopo due mesi e non più ritrovato, accusando il colpo in maniera evidente, anche se forse non subito. La presenza di Freddy si avverte, ad ogni turno di battuta difensivo dati i suoi rendimenti, ed anche al piatto, laddove ha dimostrato di poter far male. Purtroppo la spalla lo ha tradito e ci ha privato di una risorsa molto molto importante. Non vediamo l’ora di rivederlo al 100% (assieme a Posey) per la nuova stagione.

Pablo Sandoval. Voto: 8. Cifre: 117 G, 466 PA, 134 H, 26 2B, 3 3B, 23 HR, 70 RBI, .315/ .357/ .552. Oh finalmente un bel voto per un giocatore che ha fatto benissimo in questa stagione, ci voleva proprio. Purtroppo una sua grande stagione è coincisa con una stagione disastrosa del resto dell’attacco mente l’anno scorso abbiamo vinto le World Series con un Panda orribile; eppure è solamente casualità, le cifre di questo sport sono sentenze inappellabili. C’era bisogno di rivederlo nel formato 2009 e questa era la stagione in cui doveva dare delle risposte; le ha date dando dimostrazione di grandissima produttività, confermando che lavorare sodo in inverno paga. Ha perso molto peso e questo l’ha aiutato sia al piatto che nel baserunning; c’è bisogno di lui, ancora di più, per un 2012 con un esito diverso da questo.

Miguel Tejada. Voto: 4,5. Cifre: 91 G, 343 PA, 77 H, 16 2B, 0 3B, 4 HR, 26 RBI, .239/ .270/ .326. Dulcis in fundo con Tejada, uno dei giocatori che ha cercato più di ogni altro di farmi spaccare lo schermo del pc in questa stagione, per fortuna non riuscendoci. Il suo DFA prima della fine stagione è stato un gesto estremo, di esasperazione, da parte di chi probabilmente non riusciva più a sopportare la sua inutilità, un po’ come la maggior parte di noi tifosi. Va detto che non potevamo aspettarci molto di più da lui, i numeri già parlavano chiaro ancora prima di prenderlo. Terminare il rapporto è stata la logica conseguenza, senza rimpianti di nessun tipo.

Ora che è terminata la rassegna degli infielders, passeremo prossimamente ai relief pitchers (divisi anche loro in 2 post) e chiuderemo con gli outfielders. Continuate a seguirci e dire la vostra dando i vostri voti!

Per chi si chiede se si muove qualcosa sul mercato suggerisco di avere pazienza; solitamente le acque iniziano a smuoversi seriamente verso dicembre. Ora godiamoci le World Series.

Il pagellone stagionale: infielders (prima parte)

Posted in Analisi on 15 ottobre 2011 by Mat

In questa offseason (per noi) ancora dormiente (ma è ancora prestissimo) ce la stiamo prendendo comoda anche noi del blog; i nostri bilanci procedono con calma in attesa di iniziare a parlare della stagione che verrà. Va detto che c’è già molta voglia di veder nuovamente i nostri ragazzi in campo ma dobbiamo ancora armarci di tantissima pazienza, guardarci le ormai prossime World Series e buttare un occhio alle leghe secondarie che diventano ossigeno per chi necessita di questo sport anche quando la MLB si ferma.

Intanto procediamo con voti e giudizi dei nostri ragazzi per questo 2011. E’ il turno degli infielders, che racchiuderemo in 2 pezzi; questo il primo:

Brandon Belt. Voto: 6,5. Cifre: 63 G, 209 PA, 42 H, 6 2B, 1 3B, 9 HR, 18 RBI, .225/.306/.412. Il voto è di incoraggiamento per quello che potrà darci in futuro, non per quanto dimostrato quest’anno perchè altrimenti sarei dovuto restare leggermente più basso. E’ partito nel roster titolare dopo un ottimo spring training e dopo l’home run nella serie iniziale contro LA, pareva non avesse problemi nell’ambientamento del magico mondo della major, ma non è stato così. Le sue prove si sono fatte via via più opache ed è stato quasi inevitabile rimandarlo a Fresno, dove però ha fatto benissimo guadagnandosi quindi la richiamata. Le sue prestazioni sono indubbiamente migliorate e, anche se non ha ancora dimostrato che può essere un everyday player, ha dato buoni segnali per il futuro. Ha grande potenza, e, se migliora un po’ le proprie medie, può diventare preziosissimo. Ecco perchè bisogna puntare su di lui ed essere ottimisti. Ah, ovviamente è un prima base, anche se ha preso maggior confidenza giocando in esterno sinistro.

Emmanuel Burriss. Voto: 4,5. Cifre: 59 G, 152 PA, 28 H, 1 2B, 0 3B, 0 HR, 4 RBI, .204/ .253/ .212. Un bell’equivoco. Nel senso che è stata data troppa fiducia per troppo tempo verso quello che al massimo può ricoprire il  ruolo di pinch-runner. E’ vero che dopo l’infortunio di Freddy Sanchez si è fatto male anche Fontenot per cui ci siamo trovati un po’ con le spalle al muro, ma puntare su di lui ha voluto significare avere un punto molto debole al piatto, che ha saputo riscattarsi solo parzialmente con qualche agile giocata difensiva. Insomma, se ne può fare sicuramente a meno.

Orlando Cabrera. Voto: 4. Cifre: 39 G, 133 PA, 28 H, 3 2B, 0 3B, 1 HR, 13 RBI, .222/ .241/ .270. Il voto così crudele sarebbe da dividere equamente tra lui stesso, chi l’ha preso e chi l’ha continuato a mettere in campo. L’unica attenuante che posso dare alle ultime due voci è che avevamo una situazione talmente disperata di shortstop che si è deciso di prendere chiunque fosse prendibile, e, ahinoi, questo chiunque era proprio lui. In pratica un clone di Tejada, con grossomodo gli stessi palesi limiti una volta presentatosi in pedana di battuta. Offensivamente una tragedia e, giocoforza, una delle concause del tracollo dei nostri nella seconda parte di stagione. A non più rivederci.

Brandon Crawford. Voto: 4,5. Cifre: 66 G, 220 PA, 40 H, 5 2B, 2 3B, 3 HR, .204/ .288/ .296. Ecco qui l’altro shortstop, la “vera” alternativa al duo Cabrera-Tejada. Se la prima hit in carriera è stata un fiabesco grand-slam home run in quel di Milwaukee, quello che ne è seguito è stato da non raccontare più, se si vuol risparmiare qualche frase poco tenera. Ha dimostrato buone capacità difensive, lo ammetto, ma in attacco credo sia stato (catchers a parte) tra i peggiori in assoluto. Ed è stato fatto giocare troppo. Troppo. Ora sta giocando l’AFL con la speranza che migliori al piatto ma personalmente credo sia una battaglia persa. Non è da MLB; e sarò felice di essere smentito dai fatti.

Mark DeRosa. Voto: 5. Cifre: 47 G, 97 PA, 24 H, 2 2B, 0 3B, 0 HR, 12 RBI, .279/ .351/ .302. Dopo una stagione e mezza vista dall’infermeria, Mark ci ha degnato della propria presenza sul campo nella fase finale, coincisa (caso?) con il crollo della squadra. Di certo non può essere etichettato come uno dei principali responsabili, ma l’anoressia offensiva certo passa anche dalle sue parti. Rispetto ai propri compagni bisogna anche dire che non ha fatto così pena, ma il rendimento richiesto alle mazze dei nostri certo aveva diverse aspettative. Quantomeno ha dimostrato di non essere ancora un ex giocatore, ma questo non significa che desideriamo rivederlo nel 2012.

Mike Fontenot. Voto: 5,5. Cifre: 85 G, 252 PA, 50 H, 15 2B, 3 3B, 4 HR, 21 RBI, .227/ .304/ .377. Stagione piuttosto altalenante la sua, con una fase nella quale si è dimostrato on fire come nessun altro, e un’altra nella quale invece ha deluso tantissimo, attraversando un pesante periodo di slump. Nel finale si è un po’ riequilibrato, risultato complessivamente decente e guadagnandosi un voto appena al di sotto della sufficienza (non ce l’ho fatta a dargli il 6). Ad ogni modo, credo che ci sia altra gente che vada mandata via prima di Mike, che comunque può ancora essere considerato come un pinch-hitter di discreta affidabilità. E’ uno di quei giocatori che non entusiasma per niente, ma che può ancora rivelarsi parzialmente utile.

Conor Gillaspie. Voto: ng. Cifre: 15 G, 21 PA, 5 H, 0 2B, 0 3B, 1 HR, 2 RBI, .263/ .333/ .421. Ovviamente ingiudicabile il giovane Conor, che ha presenziato in poche partite non riuscendo a ritagliarsi uno spazio in pianta stabile (ma, volendo, ci sarà tempo). D’altronde in terza base c’era un certo Panda, l’uomo migliore dei nostri e non certamente rimpiazzabile, ragion per cui Gillaspie ha visto poco il campo. Ad ogni modo avrà ancora occasione per fare bene a Fresno cercando in futuro di tornare su, laddove si è tolto la soddisfazione di un  grottesco inside-the-park home run, cascando a pochi metri dal traguardo ma riuscendo comunque a realizzare il punto. Tra le immagini più divertenti della nostra stagione.

Prossimamente, la seconda parte degli infielders. Manca ancora il grosso calibro (no, non mi riferisco a Tejada) :-)

Il pagellone stagionale: catchers

Posted in Analisi on 10 ottobre 2011 by Mat

Proseguono i nostri bilanci per questo 2011 ormai alle spalle (per noi) ed è ora la volta di una categoria molto ristretta, ovvero quella dei catchers. Categoria che di norma avrebbe dovuto essere ancora più ristretta di quella che vedremo, dato che si sono alternati come sappiamo ben 4 giocatori dietro al piatto quando di norma in una stagione se ne alternano due. Ma tutti sappiamo cosa accadde quel disgraziato 25 maggio nel match casalingo contro i Marlins; lì la nostra stagione è svoltata in peggio, anche se i risultati di ciò si sono visti (ahinoi) materialmente solo a partire da 2 mesi dopo. Inutile però fare finta di ignorare il momento nel quale la nostra stagione ha subito un brutto stop; sto parlando, come certamente avrete capito, dell’infortunio di Posey.

Ecco dunque i nostri 4 catchers del 2011, con relativo giudizio.

Buster Posey. Voto: ng. Cifre: 45 G, 185 PA, 46 H, 5 2B, 0 3B, 4 HR, 21 RBI, .284/.368/.389. Buster partiva da Rookie of The Year 2010, un riconoscimento che sicuramente non poteva far rimanere il nostro gioiello nell’ombra; era chiamato a confermare la sua grande stagione precedente, a consacrarsi come fenomeno assoluto del nostro roster (per classe, forse secondo a Lincecum, seppur ovviamente con tutt’altra mansione). Già la partenza in spring training, per quel che conta, era stata strepitosa con una media di .396 e un solo strikeout preso in 48 at-bat, cifre enormi. Con questi biglietti da visita si presentava ad inizio stagione ed il suo rendimento (nonostante un inizio un po’ lento) era assolutamente degno del suo nome, come confermano le cifre delle 45 partite disputate. Poi però, una sera, il 25 maggio è avvenuto il crack fatale, in una partita nella quale i Giants avevano compiuto una rimonta incredibile nel finale, e, proprio a “causa” di questa, era arrivato questo infortunio terribile. La sua stagione si è chiusa lì pertanto resta ovviamente senza voto. Speriamo solo una cosa: che il 2012 ce lo restituisca al 100%. A quel punto i nostri avversari potranno tornare a temerci per davvero; perchè lui è tanta roba.

Eli Whiteside. Voto: 4,5. Cifre: 82 G, 236 PA, 42 H, 8 2B, 2 3B, 4 HR, 17 RBI, .197/.264/.310. Con tutto il bene e il rispetto che si può volere al buon canuto Ely, non sono in grado di alzare il suo voto oltre il 4 e mezzo. D’altronde, lui non è un catcher titolare (almeno nei piani originali), ed è stato messo lì per cause di forza maggiore. Già, peccato che in quella posizione c’è rimasto per molto tempo, salvo alternarsi con il suo compagno Stewart. Purtroppo i guai ce li siamo creati da soli non rimpiazzando a dovere Posey, così Whiteside ha fatto quello che poteva, cioè purtroppo, ben poco. Basti dare un occhio veloce alle cifre per capire che sia riuscito a battere meno hits di Posey nonostante sia andato al piatto oltre 50 volte in più di lui. Cinquanta volte eh, non due o tre. Passi per gli home run, o per le battute lunghe, quelle poco contano per un catcher, ma sia il dato degli RBI che, quello ancora più importante della media battuta e dell’on base percentage è oltremodo desolante. Che dire? non era pronto per fare il titolare e s’è visto in pieno. Ci auguriamo che non vengano più commessi questi errori di valutazione che sono costati l’accesso ai playoff.

Chris Stewart. Voto: 5,5. Cifre: 67 G, 183 PA, 33 H, 2 2B, 0 3B, 3 HR, 10 RBI, .204/.283/.309. Chris è stato chiamato per fare il back-up del back-up, data l’emergenza, e, poveraccio, ha fatto tutto il possibile, mettendoci un impegno e una voglia assolutamente apprezzabili. Se a questo aggiungiamo il fatto che abbia dimostrato grande abilità dietro al piatto, riuscendo molto spesso ad eliminare il corridore che cercava la rubata (a differenza di Whiteside), è presto spiegato il voto dato, un punto in più rispetto a quello che doveva essere davanti a lui nelle gerarchie. Invece ha fatto decisamente meglio. Peccato che anche per lui ci sia un difetto, non trascurabile; batte poco, non abbastanza per risultare utile alla squadra, anzi. Con stima Chris, però l’efficacia al piatto ci serviva e ci servirà come il pane. Non possiamo permetterci il lusso di farne a meno. Ad ogni modo la sua resta una dignitosa stagione.

Hector Sanchez. Voto: ng. Cifre: 13 G, 34 PA, 8 H, 2 2B, 0 3B, 0 HR, 1 RBI, .258/.324/.323. Altro non giudicabile, com’è ovvio, per Hector, che ha dovuto per due volte sobbarcarsi il viaggio andata ritorno Fresno-San Francisco. Ad ogni modo vorrei spendere una parola positiva per lui, visto che in prospettiva può essere il vero vice del nuovo Posey versione 2012. Il ragazzo ha appena 22 anni (li compirà tra poco) ed ha una bella qualità: sembra in grado di offrire buone medie in battuta. Per un catcher questo è un fattore importantissimo e discriminante, per cui ci sono buone possibilità che lo rivedremo prossimamente. Forse ha bisogno di farsi ancora un po’ le ossa nelle minors, ma il futuro promette discretamente bene per lui. Non è un fenomeno, ma potrà farsi valere.

E’ tutto per i catchers. Manca ancora moltissimo, ma non vediamo l’ora dello spring training solo per vedere Buster giocare!

Mancano ancora 3 categorie: infielders, outfielders e relief pitchers, che analizzeremo (e voteremo) nei prossimi giorni.

Il pagellone stagionale: starting pitchers

Posted in Analisi on 6 ottobre 2011 by Mat

Ed è arrivato anche per noi il tempo delle analisi, dei voti, dei giudizi, dei rendiconti finali; chiamatelo come vi pare, qui l’abbiamo identificato in modo molto originale come “il pagellone” della stagione finita da poco. Finita per noi, ovviamente, dato che le fasi finali sono ancora in corso; ma dato che noi seguiamo dalla tv, possiamo permetterci qualche bilancio.

Logicamente i voti e giudizi che seguiranno sono completamente soggettivi; magari verrà dato a qualcuno un voto che per qualche lettore sembrerà insensato, ovviamente siete liberi nei commenti di poter dire la vostra. Gli unici dati certi ed inconfutabili saranno le cifre ufficiali di ogni singolo giocatore!

Partiamo con gli starting pitchers: la rotazione a 5 quest’anno è iniziata con Lincecum, J.Sanchez, Cain, Zito, Bumgarner; poi, per infortuni vari abbiamo dovuto cambiare qualcosa. E’ entrata la graditissima sorpresa Vogelsong che è rimasto fino al termine della stagione, mentre nel finale abbiamo avuto modo di vedere Surkamp. Una partenza anche per Runzler ma logicamente non verrà compreso in questo elenco.

Vediamo uno per uno questi sette nomi.

Tim Lincecum. Voto: 7. Ecco le sue cifre: 33 GS (games started), 217 IP, 176 H, 15 HR, 86 BB, 220 K, 2.74 ERA. Diciamo subito che il voto può essere soggetto di contestazione, e come non capirlo, dato che sono cifre splendide che rendono l’idea di quale fenomeno si stia parlando. The Freak per noi è quanto di meglio si possa desiderare da un lanciatore e siamo sicuramente felicissimi della sua stagione. Il voto magari non altissimo è spiegabile con il fatto che ci attendiamo sempre delle partite perfette da lui, quando invece, com’è giusto che sia, è un essere umano e commette anch’egli degli errori e ha dei passaggi a vuoto. E’ quindi un 7 che vuole intendere che avrebbe potuto fare ancora meglio, conoscendolo, seppur non si possano muovere critiche di alcun tipo, complessivamente.

Mi preme però andare a paragonare la sua stagione a quelle precedenti, giusto per verificare la sua condizione globale in rapporto all’età (ora ha 27 anni): questa appena terminata è stata la sua quarta stagione completa e, seppur la sua ERA finale sia solo la terza su 4, bisogna aggiungere che il miglioramento rispetto ad un opaco 2010 è evidente (anche qui la parola “opaco” va proporzionata, dato che ha chiusto con un’ERA di 3.43). Un paio di ulteriori dati sono invece in lieve peggioramento, pur rimanendo in un’ottica da fuoriclasse: è stata la sua peggior stagione quanto a walks concessi (3.6 per 9 IP), la peggiore quanto a strikeouts piazzati sia per numero complessivo sia in rapporto agli inning giocati (9.1 per 9 IP, qui un calo abbastanza marcato seppur molti starters pagherebbero per avere tali medie) e la peggiore quanto a strikeouts per ogni walks concesso (qui la differenza è davvero molto netta, 2.56 il dato, contro oltre i 3 di tutti gli altri anni).

Insomma c’è da strapparsi le vesti? non direi proprio. Se c’era da preoccuparsi un po’ al termine del 2010, la ERA di questo 2011 può comunque confortare, facendoci ben sperare anche per la prossima stagione. Teniamo conto che il Tim del 2008 o 2009 era su livelli incredibili, che probabilmente non rivedremo più, come probabilmente rivedremo poco sue partite da valanghe di strikeouts. Ma avercene di partenti come lui.

Matt Cain. Voto: 7. Cifre: 33 GS, 221.2 IP, 177 H, 9 HR, 63 BB, 179 K, 2.88 ERA. Stesso voto di Lincecum quindi per un Cain che complessivamente ha cifre generali simili al nostro ace, pur essendo un pitcher molto diverso da The Freak. Matt ha dimostrato grande solidità in questa stagione restando tra i pitcher più continui, pur ovviamente avendo avuto anche lui qualche momento di pausa. Anche per lui vanno confrontate le prestazioni con quelle degli anni precedenti: sesta stagione completa per Matt che ha portato la sua ERA da 3.14 del 2010 ai 2.88 di quest’anno, suo miglior dato in carriera per 0.01 (2.89 nel 2009). Dati importanti sono il numero di hits subite (in calo), il numero di home run subiti (in crollo, 9 contro i 22 di 2010 e 2009) e il numero di strikeouts (ben lontani dagli standard di Lincecum ma costanti negli anni). Inoltre è ottimo il dato dei walks concessi, in linea con gli anni precedenti con un dato stavolta da far invidia a Tim. Complessivamente dunque una macchina che gode di ottima salute, che non ha subito varianti negli anni, magari non in grado di fare quel piccolo saltino che gli manca per essere un fenomeno assoluto ma comunque su livelli ottimali, da grande giocatore. Data l’età (ha 4 mesi in meno di Lincecum) anche per lui restiamo ottimisti per il prosieguo di carriera.

J. Sanchez. Voto: 5. I suoi numeri: 19 GS, 101 IP, 80 H, 9 HR, 66 BB, 102 K, 4.26 ERA. Stagione monca per dirty, bloccato a lungo da due infortuni che ne hanno minato le prestazioni e la continuità, però c’è da dire che quello che abbiamo visto non ci è piaciuto. Forse avrebbe potuto aggiustare le proprie cifre disputando tutte le partite a sua disposizione, ma con quelle che abbiamo non si può dare un giudizio positivo verso quello che è un gran talento che però incappa nella maledizione dei walks, media di 5.9 per 9 inning, abbondantemente peggiorata rispetto alle cifre già poco brillanti degli anni precedenti. Questo ovviamente il dato che risalta di più, visto che gli altri tutto sommato sono in linea con i suoi standard. Teniamo conto che lui aveva fatto un enorme balzo nel 2010, migliorando di tantissimo le sue medie; in questa mezza stagione disputata è tornato ai suoi livelli precedenti. Chissà se rimarrà; forse gli andrebbe data un’altra chance per provare a ripartire, cercando di limitare il più possibile quel difetto dei ball; certo non si può far molto, ma abbassare un minimo queste percentuali può far riportare Jonathan (che comunque ha ancora 29 anni, da compiere a breve) su livelli da buon giocatore.

Ryan Vogelsong. Voto: 7,5. 28 GS, 179.2 IP, 164 H, 15 HR, 61 BB, 139 K, 2.71 ERA. Stagione pazzesca la sua, al di là di ogni più ottimistica aspettativa. Arrivava dalla NPB, il campionato giapponese, e ancora prima da un infortunio grave, e ancora prima da alcune stagioni MLB in maglia Pirates tutt’altro che brillanti. Eppure è riuscito a fare qualcosa di stupefacente, guadagnandosi con grande merito una chiamata per l’All Star Game. E noi del blog da chiari intenditori l’avevamo già pensato durante lo spring training (“occhio a questo Vogelsong, potrebbe diventare un partente fisso”, queste all’incirca erano le parole)… bè, dopo questa botta di arroganza da parte nostra, possiamo dire che ovviamente il merito è stato tutto suo, si è guadagnato il posto e l’ha conservato alla grande fino alla fine, risultando essere il miglior pitcher per ERA complessiva. Scendendo nel dettaglio possiamo dire che abbia disputato una prima parte eccellente e una fase finale leggermente in calo, seppur abbia conservato ottimi numeri. Per cui è da tenere da conto anche per l’anno venturo, sperando che non imploda. Credo che possa fare ancora bene.

Madison Bumgarner. Voto: 6,5. 33 GS, 204.2 IP, 202 H, 12 HR, 46 BB, 191 K, 3.21 ERA. Signori, questo è il presente e soprattutto il futuro. Stagione altalenante la sua, la prima disputata dall’inizio alla fine, ma alla verdissima età di 22 anni si può tranquillamente capire. Primi mesi molto difficoltosi e con molta sfortuna (run support praticamente inesistente), seconda parte nella quale è salito in cattedra e ha dato ossigeno ad una squadra in affanno. Grazie al suo dato sui walks davvero eccellente (media di 2 per 9 inning) è uno dei miei preferiti, per non dire il preferito in assoluto; il suo controllo è il cavallo di battaglia, inoltre sta affinando la sua capacità di mandare strikeout gli avversari. Il futuro è tutto dalla sua; preghiamo solo che non si rompa e MadBum diventerà un grandissimo.

Barry Zito. Voto: 4,5. Numeri: 9 GS, 53.2 IP, 51 H, 10 HR, 24 BB, 32 K, 5.87 ERA. Ebbene sì, gli ho dato un mezzo punto in più di quello che forse avrebbe meritato, ma non mi sentivo di essere troppo cattivo. Stagione per lui molto difficile e movimentata, con sole 9 partenze da starter e 3 da rilievo, dopo 10 stagioni consecutive nelle quali ha giocato dall’inizio alla fine. Ma gli infortuni sono stati quasi una manna dal cielo, sia per i Giants (seppur alla fine non abbiamo visto i playoff) che per lui stesso, almeno per risparmiargli ulteriori figuracce. Obiettivamente non è più lo stupendo lanciatore che era 7-8 anni fa, pur anche allora con degli evidenti limiti; ma ora è davvero l’ombra del pitcher che fu e non sarebbe più il caso di fargli vedere il campo, forse tantomeno da rilievo. Disgraziatamente (non certo per lui) è prigioniero di un contratto principesco per altri 2 anni per cui c’è ben poco da fare, in quanto logicamente nessuna squadra al mondo può accollarsi un ingaggio simile per lui. C’è il rischio taglio (con ovviamente lo stipendio inalterato) e francamente non sarebbe nemmeno un’idea così malsana; ormai può fare più danni che portare benefici alla squadra.

Eric Surkamp. Voto: ng. Numeri: 6 GS, 26.2 IP, 32 H, 1 HR, 17 BB, 13 K, 5.74. L’ultimo in ordine di apparizione nell’elenco degli starter è proprio lui, quel Surkamp chiamato in tutta fretta dalle minors per darci una mano dopo l’infortunio di Sanchez. Proprio lì è stato l’errore, se di errore si può parlare; Eric stava svolgendo un percorso “formativo”, di crescita attraverso una categoria dopo l’altra ogni anno che passava ed è stato chiamato improvvisamente in MLB, addirittura saltando il triplo A. Ha pagato questo scotto non riuscendo ad ingranare nel modo giusto sebbene abbia disputato solamente un match molto negativo su sei partenze; per cui neanche malissimo. Ovviamente non è giudicabile e gli stessi alti vertici del club a fine stagione hanno dichiarato di non voler più fare in futuro l’errore di portare prospetti su troppo presto, riferendosi a Gary Brown certamente, ma anche allo stesso Surkamp, sottintendendo che il 2012 per lui inizierà 99 su 100 nelle minors. Non è un fenomeno, questo pare chiaro, ma accumulando ancora un po’ di esperienza, potrà diventare un buon numero 4 e forse 3 un domani.

Come avete notato, non ho indicato nelle cifre il dato delle vittorie/sconfitte, essendo una statistica fuorviante come poche altre, oltre che tutto sommato inutile e non indicativa per stabilire il valore di un pitcher. Poi magari alla fine dei conti fa numero anche quella, ma ritengo opportuno evitarla in quanto, ripeto, non fa testo.

Insomma, possiamo essere soddisfatti della stagione dei nostri partenti così come possiamo essere ottimisti pensando agli anni che verranno; sembriamo a posto ancora per un po’. Certo, dato l’esito finale, possiamo dire di aver buttato via un’occasione incredibile, forse addirittura irripetibile; è come aver costruito una casa con fondamenta solidissime ma aver messo le pareti di cartapesta. Al primo colpo di vento è venuta giù. Per cui, manteniamo queste fondamenta e lavoriamo sul resto, che c’è tanto da fare. Prossimamente arriveranno altre pagelle, stay tuned :-)

Una postseason dal divano

Posted in Analisi on 2 ottobre 2011 by Mat

Passano i giorni e ci rendiamo conto sempre più materialmente che questi playoff sono privi della squadra per la quale facciamo il tifo. Ok, non siamo così svampiti da non essercene accorti prima, ma vedere le partite della postseason ci dà quella sensazione un po’ particolare, come se mancasse qualcosa. D’altronde è ancora troppo fresca l’emozione di ciò che accadde l’anno scorso per non andare a ripensarci ogni qualvolta vediamo giocare queste partite; credo sia normale.

Chiaramente non possiamo sbattere la testa contro il muro; ormai sappiamo che ci siamo rovinati con le nostre mani e tutto sommato è giusto starcene a casa. Accettiamo il verdetto del campo. Se poi vogliamo guardare anche in casa altrui (ora ovviamente abbiamo più tempo e modo per farlo) ci accorgiamo che abbiamo di che consolarci; squadre infatti date per supercorazzate alla vigilia hanno infatti ottenuto lo stesso risultato nostro, ovvero niente playoff. Ovviamente vengono in mente i Red Sox, squadra attrezzatissima in ogni reparto, addirittura devastante ad un certo punto della stagione; però infortuni a raffica e un finale di stagione oltremodo disastroso (simile per certi versi al nostro) sono costati caro. Per non parlare dell’incredibile beffa dell’ultima partita: in quel caso il dolore sportivo è stato anche superiore al nostro, visto che noi bene o male eravamo preparati da qualche settimana a non presenziare alla postseason. Loro no, avevano i mezzi e i numeri per crederci fino alla fine.

Ma questo discorso non vale sono per Boston; anche i Twins alla vigilia della stagione erano comunque dati per favoriti nella AL Central. Hanno invece disputato una stagione orribile, finendo addirittura ultimi con un record abbondantemente perdente. Si sono scatenati solo con noi, in quella partita nella quale Bumgarner è stato “massacrato” nel primo inning. Pensando ad altre squadre vengono in mente anche gli Angels, che hanno battagliato con Texas fino all’ultimo pur restando sotto di loro per tutta la stagione. Passando alla nostra National League, la beffa maggiore è risultata a danno di Atlanta, che ad inizio settembre era tranquillissima di un posto nei playoff e che alla fine è rimasta clamorosamente fuori, ricalcando il campionato dei Red Sox. Senza dimenticare le squadre “sfortunate” per antonomasia, Mets e Cubs, ancora vittime di una stagione anonima e senza obiettivi quasi fin dall’inizio. E per finire con la nostra division, come non citare i cuginastri Dodgers, sotto quota .500 per quasi tutta la stagione, con solo un buon finale nonostante due fenomeni sul monte e con la mazza (Kershaw e Kemp). Insomma, ce n’è per tutti; e noi siamo in mezzo a loro. Consola? forse no, forse un po’, ma almeno serve a capire che non è così facile arrivare tra le 8 che contano.

Per cui ora che sono iniziate le partite che decideranno le vincitrici prima delle due leghe e poi dell’intera major, ci resterà quel velo “malinconico” che probabilmente ci abbandonerà definitivamente al termine dell’ultima partita delle World Series. Nel frattempo il nostro GM si è già messo al lavoro e sappiamo bene che c’è molto da fare per presentarci alla stagione 2012 con le giuste pedine al posto giusto. Avremo relativamente poche conferme e al momento gli unici giocatori che con certezza ritroveremo nel nuovo roster sono davvero pochi e possiamo identificarli con Lincecum, Cain, Bumgarner, Vogelsong per gli starting pitchers, con Sandoval, Schierholtz, Posey, Freddy Sanchez, Belt per i position players. Certamente verrà riconfermato qualcun altro, Affeldt, Romo e Wilson come rilievi, probabilmente anche Beltran e Fontenot, però anche qui è tutto da vedere. Ci saranno molti movimenti da effettuare; chiarire chi sarà il quinto starter di partenza per esempio, ma soprattutto trovare dei position players adeguati, un leadoff hitter, uno shortstop (chissà, potrebbe essere la stessa persona), un esterno, quantomeno. Abbiamo già aperto il cassetto dei sogni, che contiene Jose Reyes come primo desiderio, ma è ancora presto per trasformare ciò in realtà. Staremo a vedere e come al solito aggiorneremo in tempo (quasi) reale la pagina facebook per poi approfondire la questione qui nel blog.

Nel frattempo godiamoci i playoff MLB e diamo un occhio anche alla Arizona Fall League che comincia martedì e che dovrebbe annoverare tra i protagonisti anche qualche Giant, tra cui Brandon Crawford, che stiamo cercando di far crescere nelle prestazioni al piatto (missione molto complicata, pare).

I prossimi post saranno dedicati al pagellone della stagione appena conclusasi. Saremo inflessibili come sempre :-)