Archivio per agosto, 2022

Giants vs. Dodgers gara 4 (3-5): stop by stop, verso l’infinito e oltre

Posted in Resoconti on 5 agosto 2022 by Mat
Credits: santamariatimes.com

Eh amici miei, credevate che il blog vi lasciasse solo durante la tempesta per tempo indefinito. No, almeno un ultimo post prima delle vacanze va fatto, qualunque sia la nostra situazione. Sapete, ci sono i bandwagoners, quelli che saltano sul carro della squadra vincitrice o comunque di quella che sta passando un’annata ottima dopo l’altra. Mi riferisco soprattutto ai nostri cari tifosi Dodgers, che negli ultimi anni ha visto tantissima gente salire sul carro. È un fenomeno normale, nulla di cui stupirsi o scandalizzarsi, tifare per chi vince è del tutto umano. Peraltro anche da queste parti abbiamo assistito a tale fenomeno, negli anni d’oro dal 2010 al 2014 quando le visite al presente blog schizzarono alle stelle e probabilmente molti dei neo-tifosi Giants italici si sono affezionati alla squadra in quel periodo. Ripeto, è normale, non c’è nulla che non va in questo.

C’è poi lo zoccolo duro, i die-hard fan, quelli che magari tifano da tanti anni (o anche da pochi, perché no) ma che non mollano mai la squadra in qualsiasi situazione essa si trovi, sia davanti alla gloria che davanti alle crisi più nere. Anzi, forse si sentono quasi più a loro agio nei momenti come questi, perché forgiano il tifoso e lo rendono come facente parte di un club esclusivo. Festeggiamo tutti quando vinciamo, consoliamoci in pochi ma buoni quando perdiamo. Voi che tifosi siete? Probabilmente se leggete queste righe in momenti come questo appartenete allo zoccolo duro, il che vi fa onore e vi rende tifosi arancioneri DOCG, un titolo che potete rivendicare con orgoglio.

Il momento è dunque di quelli tosti, ma sebbene l’esito dell’ultimo match abbia fatto rispolverare dati statistici vecchi di oltre un quarantennio, non si può certo dire che non si sia vissuto roba simile nel passato, persino in mezzo agli anni degli anelli. Ora perdiamo, perdiamo male e perdiamo con tutti, specie contro i nostri rivali, cosa può succedere di peggio? Di non smettere letteralmente mai di perdere, forse, eppure un giorno tutto ciò avrà un termine, lo dice la legge dei grandi numeri e soprattutto il calendario, che non andrà oltre la 162esima partita stagionale. Poi sarà offseason che probabilmente verrà vista come una liberazione, ma tempo pochi giorni e quei disgraziati in campo addirittura ci mancheranno e non vedremo l’ora che ricominci una nuova stagione… per maledirli di nuovo. Ma per fortuna esiste il rewatch e personalmente mi capita durante l’offseason di andare a ripescare vecchi match e guardarmeli, giusto per assaporare nuovamente l’aria di campo e della vittoria. È un esercizio consolatorio, che può funzionare durante l’inverno.

Ora però siamo ancora nel pieno della stagione, anzi il bello dovrebbe teoricamente ancora arrivare se solo fossimo in corsa per un posto al sole. Ma il 3-12 che è seguito all’ASG ci ha smontato completamente, ci ha fatto perdere la bussola, precipitare in classifica negli abissi e soprattutto scavare un solco profondo di identità. Arrivare al 4 agosto ad ottenere lo stesso numero di sconfitte della totalità dell’anno precedente significa che stai facendo dei passi indietro giganteschi, oltre ovviamente a confermare che il 2021 sia andato così non si sa per quale congiunzione astrale (o forse perché c’era Buster Posey, potrei aggiungere).

Quest’anno sta andando tutto rovinosamente e cambiare tanti uomini non fa che acuire i problemi, anche solo per il fatto che chi entra non fornisce il contributo che ci si potrebbe augurare. Se chi subentra è scarso, puoi cambiare tutti gli uomini che vuoi ma chi subentra è scarso, pertanto non farà grossa differenza. Parliamo di MLB, ovvero dell’élite del baseball mondiale, pertanto quando uso la parola “scarso” è ovvio che va tarata al contesto in essere; sta di fatto che affrontiamo gente mediamente più forte, che di norma batte, lancia e corre meglio di noi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e se avete visto la serie contro LA dovrete darvi da soli una pacca sulle spalle se siete riusciti a non distruggere i vostri device per la frustrazione.

Inutile che racconti la partita, parliamo di un film già visto. In questa abbiamo avuto addirittura la grazia di restare in vantaggio per circa una ventina di minuti, il tempo che è passato dall’home run di Davis a quello di Betts. Che sensazione di ebbrezza abbiamo provato? In quegli istanti ho addirittura pensato che avremmo potuto tornare sotto per la corsa playoff ma è chiaro che la mia testa è palesemente drogata di Giants e durante le partite i pensieri sono irrazionali. La fine dell’incontro ci ha portato un’altra sconfitta che non fa che aumentare la crisi a livelli quasi insostenibili. Di critiche se ne potrebbero fare tante ma probabilmente è il caso di rimandarle a mente più fredda. Si può comunque dire che le mosse di mercato prima della deadiline sono state piuttosto cervellotiche, un po’ ibride tra il vendere e il comprare, “non smobilito ma…”, “non faccio acqusiti ma…”, il risultato è una squadra scarsa come prima senza aver ceduto pezzi importanti per avere prospetti di valore, e siamo qua a struggerci di dolore. Così ho fatto anche la rima.

Che poi, beninteso, ora stiamo producendo ben al di sotto delle nostre potenzialità, non vorrei che si pensasse davvero che valiamo tipo 70-92 in stagione. Siamo certamente di meglio e il fatto che stiamo facendo peggio è un’aggravante.

Evito persino le note del match, non voglio sparare su una croce rossa che è senza benzina e con le ruote bucate. Il blog si ferma, non per pudore ma perché è tempo di vacanze. Tornerà, probabilmente nella settimana del 5 settembre, forse prima o forse dopo, o forse mai, ma l’ultima fatalista opzione spero non si verifichi.

Che mese di agosto sarà? Innanzitutto con il riposo odierno a cui seguirà una mini-serie a Oakland. Poi andremo a farci randellare a San Diego, in casa del Dream Team (forza che in postseason tiferemo per voi contro quelli là, ma sappiamo già come finirà) per tre partite, poi 7 partite in casa, tre con Pittsburgh e 4 con Arizona, per tornare in trasferta tra Colorado (3), Detroit (2) e Minnesota (3). L’ultima di agosto la riprenderemo in casa, prima con San Diego poi con Phila. Poi forse il blog tornerà… per riprendere a casa Dodgers, sempre loro? Non ce ne libereremo mai.

La stagione termina il 5 ottobre, la strada è lunga e irta di ostacoli, ma vedrete che non mancherà qualche bella vittoria, è nell’ordine delle cose. Buone vacanze cari lettori, per chi le fa. Invece chi non le fa tenga duro, arriveranno tempi migliori, per tutti. Forza Giants sempre.

Giants vs. Cubs gara 4 (4-0): Rodon veneziano, è l’ultimo ballo?

Posted in Resoconti on 1 agosto 2022 by Mat
Credits: thecomeback.com

Dopo un roadtrip molto soddisfacente (per gli avversari, btw) finalmente torniamo a combinare qualcosa di buono e l’abbiamo fatto nella serie casalinga contro i Cubs, anche se per il modo in cui abbiamo perso gara 2 devo dire che un po’ mi brucia ancora, nonostante poi si sia assistito ad una doppietta di W che non solo ci ha fatto vincere la serie 3 a 1, ma ci ha anche riportato a quota .500 almeno per un giorno. Già, perché se leggiamo i prossimi avversari c’è da pensare che sarà difficile restare a quota di galleggiamento, però ecco nulla di vieta di provarci… pur con qualche elemento di spessore in meno, probabilmente.

Alludo a Carlos Rodon, che comunque non avrebbe lanciato le 4 partite della serie contro LA per ovvie ragioni di rotazione, in procinto di salutare il gruppo e recarsi in una squadra che va a lottare per vincere il campionato. E no, non saremo noi una di quelle, per quanto non totalmente fuori dai giochi, ma 4 partite di distanza – con una squadra in mezzo – dall’ultimo posto Wild Card sembrano aver convinto la dirigenza, nei panni del GM Scott Harris e del direttore delle baseball operations Farhan Zaidi, ad ascoltare offerte per i suoi migliori giocatori. Il migliore, tolto Webb che è già stato dichiarato inamovibile, è proprio il buon Carlos dal sangue caldo, il cui showcase di ieri notte in America-visione ha probabilmente contribuito ad innalzare il valore del giocatore stesso, ragion per cui avremo la possibilità di ottenere il massimo possibile in cambio della sua cessione. Massimo possibile che significa rimpolpare ulteriormente una farm già interessante e che potrebbe arricchirsi per andare a costruire una squadra competitiva nel prossimo futuro. Oltre a Rodon potrà partire qualcun altro, identificati in special modo in Pederson e Flores, ma non è detto che possa andare via qualche nome a sorpresa o anche nessuno di loro. Gli ultimi due giorni di mercato sono soliti riservare parecchie sorprese e c’è da pensare che questa occasione non farà eccezione.

C’è dunque curiosità per sapere cosa saranno i Giants da qui in avanti, se ancora una squadra con i propri “tesori” da provare a giocarsela fino al termine della stagione oppure un gruppo più indebolito e in grado di competere per tirare avanti la baracca da qui alla fine ma senza ambizioni. Le dichiarazioni che precedono le mosse importanti del mercato sono state del tipo “se cederemo qualcuno vorremo comunque restare competitivi per lottare fino alla fine”, come ha detto Kapler, già, ma tra le parole e i fatti spesso ci sono 9 inning di mezzo in cui si nota la differenza tra chi ci sa fare e chi no, e spesso arrivano sconfitte a complicare il percorso. Come ho già scritto nei giorni scorsi sono personalmente favorevole alla cessione di Rodon, per quanto mi si stringa il cuore. Lui andrebbe via al 99% comunque a fine stagione e per giunta gratis. Credo che non saremmo in qualsiasi caso competitivi per lottare per il titolo quindi è giusto cederlo per ottenere roba importante su cui investire, magari anche gente che non sia futuribile nel 2047 ma possibilmente già pronta o comunque quasi pronta, nel giro di uno o al massimo un paio di anni.

Nell’attesa di ciò che succederà tra oggi e domani, due giornate infuocate sul fronte degli scambi, c’è da dire anche di ciò che è successo e ciò che succederà sicuramente, ovvero la partita contro i Cubs, l’acquisizione di uno shortstop e le partite contro i Dodgers. Nessun dubbio su tutto questo.

Partiamo dall’arrivo di ieri, quello di Dixon Machado, giocatore che non avevo mai sentito nominare e che in poche ore ha preso un volo per San Francisco ed è stato sbattuto immediatamente in campo dall’inizio. Chi è il buon Dixon? Innanzitutto si chiama Dixon Javier Machado Moreno, ha 30 anni, è venezuelano e ha giocato nei Detroit Tigers dal 2015 al 2018, 172 partite, con medie non eccezionali (.227 avg) e un solo fuoricampo. È poi andato in Corea sempre per i Giants, ma per i rossblù di Busan, i Lotte Giants, prima di tornare in America ed essere preso dai Cubs, con i quali ha giocato in Triplo A con una linea di .312/.402/.394, quindi buona media e buona OBP, ma di potenza assai poca. È stato preso per rimpiazzare o dare i cambi a Crawford ed Estrada (entrambi ora in IL) e dare garanzie di solidità difensiva, visto che sembra un buon difensore oltre che un discreto contact-hitter. Una mossa a bassissimo costo e senza rischi, se non quello di non avere un grande giocatore nel nostro roster, ma insomma, se ci ricordiamo di alcuni elementi che sono transitati solo quest’anno con la nostra maglia (giusto per ricordare, i vari Papierski, Fairchild, Ford, Walton) questo sembra un po’ meno peggio degli altri. Ieri notte ha intanto esordito con un singolo e due strikeout, un hit-by-pitch e una marcatura, senza sbavature difensive.

Venendo al campo, come già scritto abbiamo assistito ad uno showcase da parte di Rodon, o forse proprio ad uno show. Per quello che potrebbe essere stato il suo ultimo ballo con la nostra divisa, il nostro ragazzo ha brillato di luce propria, facendosi aiutare sul primo battitore, eliminato con una gran presa al volo da parte di Gonzalez ma per il resto concedendo appena due singoli in sette inning di lavoro, senza alcun walk (seconda volta in stagione) e piazzando 10 strikeout, un’altra prova con i K in doppia cifra, sesta volta su 21 partenze. In attacco abbiamo messo tutti i punti nel 4° inning, con gli RBI prima di Vosler e poi di Wynns, non certo due tra i nostri top player ma che spesso, specie Vosler, riescono a trovare degli spunti interessanti. Abbiamo creato altre situazioni interessanti nel corso del match, riempiendo le basi in un paio di occasioni (anche con meno di 2 out) ma non portando a casa punti, prima con degli strikeout subiti poi con una bella giocata difensiva del loro 1B.

Nel finale, Brebbia e Doval hanno lanciato i due inning conclusivi. Il primo ha subito due hit ma è uscito senza punti a carico, il secondo ha invece chiuso con destrezza; non una save-situation ma pur sempre un ERA che viene ritoccata a quota pi greco, 3.14.

Note positive del match:

  • Rodon: è stato breve ma intenso, se dobbiamo descrivere in poche parole la sua avventura in maglia Giants e se soprattutto ce ne priveremo, visto che ancora non è detto. È stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati, come scrisse Faber. Mancherà, mancherebbe.
  • Vosler: lo small sample size crea mostri, come per esempio le sue medie di quest’anno che sono di gran lunga migliori in maglia Giants che non in maglia River Cats. Tanto si può dire di lui, anche in negativo nel senso che non è certo un fenomeno, ma il suo apporto quando è stato chiamato in causa almeno per la stagione in corso lo ha sempre dato.
  • Wynns: un Casali-bis come già scritto tempo addietro, non fa che fare il Casali-bis, ovvero produrre punti pesanti. Non è sempre domenica, vero, ma ieri sì.

Note negative:

  • Mercedes: 5 lasciati in base e uno strikeout pesante incassato a basi cariche, con 1 out e con una palla bassa ma ampiamente dentro la strike-zone. La potenza non gli fa difetto, l’occhio sì.
  • Yaz: una valida c’è, ma c’è anche uno strikeout ridicolo a basi piene appena dopo quello di Mercedes. E mettiamoci l’errore difensivo di gara 2, giusto per rincarare la dose. Speriamo che nei prossimi 2 mesi si dia una sveglia perché così è dannoso.

Oh, arrivano i Dodgers, anche se le nostre orecchie sono da un’altra parte, ovvero a captare i segnali delle trades che stanno per compiersi, o forse per sfumare. Webb vs. Heaney è il primo match-up di una serie da 4 e che vedrà una settimana un po’ anomala con il riposo fissato di venerdì. Per allora però sapremo di che morte saremo morti a livello di mercato e avremo anche un aggiornamento della nostra situazione di classifica che rischia di precipitare definitivamente in caso di sconfitta nella serie oppure di godere di una spinta propulsiva in caso di vittoria (o anche di restare immutata, perché no). Pensiamo quindi al campo e a vincere gara 1, per ciò invece che concerne il presente blog, nella settimana in corso il vostro articolista di (s)fiducia è ancora presente ma non garantisce che vi potranno essere dei post a commento di ciò che succede, mentre certamente il blog si fermerà poi per le prossime tre settimane e riprenderà l’ultima di agosto, o forse addirittura ai primi di settembre.

Ad ogni modo la nostra pagina FB verrà sempre aggiornata come facciamo da oltre 12 anni ed eventuali commenti o analisi (anche se ovviamente più brevi) le faremo da lì. A presto!